Bene, ci siamo: parliamo di vita nei boschi

Filosofia di sopravvivere nella Natura

Nota del 2017: “Mentre scrivevo questo articolo avevo ben chiaro in mente che il Natural Survival non poteva essere la stessa cosa della “sopravvivenza”. Per questo ho sviluppato questa nuova disciplina”

In molti mi chiedono “Marco, a che cosa può servirmi un corso di sopravvivenza?”.  Se anche tu ti poni questa domanda continua a leggere perché la mia risposta è molto semplice: essere più sicuro di te e vivere le tue esperienze all’aria aperta senza nessun timore!

Ti piace fare escursioni? Viaggiare? Vivere all’aria aperta? Allora sei nel 19% degli Italiani che hanno la tua stessa passione. La prima cosa quando ci si prepara per un viaggio o un’escursione è quella di fare lo zaino. Ci metti accuratamente tutto quello che credi possa servirti, dal cambio di vestiti alla borraccia, dalla torcia elettrica al coltellino svizzero passando, per alcuni, al kit di sopravvivenza. Credi che il tuo zaino provvederà a tutte la tue esigenze. Sei così sicuro di questo che non ti poni nemmeno la domanda: “e se perdessi il mio zaino?”. Ma la risposta è: sarebbero guai!

Iniziamo a fare qualche ipotesi: lungo un sentiero di montagna ti riposi per qualche istante togliendoti lo zaino. Un momento di distrazione e quello rotola giù, giù, sempre più giù! È talmente in basso che ci vorrebbe una settimana per riprenderlo! Come direbbe Igor del film Frankestein Jr. “potrebbe essere peggio: potrebbe piovere!”. Altra ipotesi: ti distendi su un bel prato, in Abruzzo, e ad un tratto senti pesanti passi venire verso di te: un bellissimo orso marsicano di 350 chili ha deciso che vuole scoprire che cos’è che manda quel buon profumino dal tuo zaino. Oh no, le barrette energetiche! Ti disintegra quello che una volta era il tuo bagaglio in un battibaleno! E’ successo ad un mio caro amico in Quebec, Canada.

Sai qual’è la risposta che io darei alla domanda “e se perdessi il mio zaino?”: “beh, non c’è problema!”. E’ proprio lì che comincia il divertimento! Sapersela cavare nei boschi non avendo con se praticamente nulla è un’arte che pochi sanno apprezzare e quasi nessuno sa insegnare. Eppure sarebbe la cosa più utile alle tue escursioni ed ai tuoi viaggi! Inoltre, saper badare a te stesso e ai tuoi cari durante possibili calamità naturali quando non hai accesso ai confort moderni e sei isolato dal resto del mondo è di importanza cruciale. Imparare le tecniche ti rende in grado di fare a meno anche degli oggetti più comuni: dalle corde, ai fiammiferi, alle candele.

Ma senza dover scomodare disastri ambientali, crisi planetarie, ed incidenti nucleari il bello di conoscere le tecniche di sopravvivenza nei boschi è anche che puoi trasformare il tuo pesantissimo zaino in un piccolo fagotto da hobbit. Saper riconoscere le piante selvatiche commestibili e saperle cucinare ti permette di portare meno cibo con te; saper costruire un riparo con rami e foglie ti permette di non portare la tenda; avere la capacità di filtrare e saper trovare l’acqua in natura dove sembrerebbe non essercene affatto ti permette di non avere l’ansia di avere la borraccia vuota; saper accendere un fuoco coi legnetti, senza carta, diavolina o acciarino, ti da una sicurezza che non ha eguali.

Ed ecco che se prima eri un “backpacker” magicamente ti trasformi in un vero “escursionista”. L’attenzione non è più sul tuo “backpack” (zaino) ma sull’escursione, sul vivere i momenti più belli della tua vita in piena libertà, libero da ogni preoccupazione.

Purtroppo molte persone non imparano queste tecniche perché troppo spesso le scuole di sopravvivenza insegnano che sopravvivere nella Natura è una sofferenza disperata, uno sforzo incredibile riassunto nella “lotta per la sopravvivenza”. Lo sterotipo del survivalista è un tipo duro, accigliato, serio e muscoloso!

Invece è esattamente l’opposto! Ed è questo ciò che insegno da anni ai miei allievi. Una persona che vive nella Natura non dovrebbe patire sofferenza, dolore e fatica. Dovrebbe avere il sorriso stampato sul viso! Se resisti alla Natura soccomberai sempre. Ed il rischio è molto alto. Bisogna invece imparare a stare ai suoi ritmi. Ecco il segreto della filosofia di vivere (non sopravvivere!) nella Natura.

Buona avventura!

Marco Priori

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